Il risultato dell'esperimento fu in effetti "sconvolgente"; i due raggi di luce si muovevano alla stessa velocità. Ci volle una mente geniale come quella di Einstein, in grado di non dare nulla per scontato, per "estrapolare" da questo esperimento le nuovi basi della Fisica e raggiungere la formulazione della Teoria della Relatività.
Se noi siamo su un treno che viaggia alla velocità di 100 Km/ora (in figura rappresentata con V) e spariamo una palla di cannone nella direzione di marcia alla velocità di 800 Km/ora (in figura rappresentata con vc), allora per noi la palla si muove alla velocità di 800 Km/ora, mentre per un osservatore a terra essa viaggia alla velocità di 900 km/ora (ovvero V + vc).

Le due velocità, del treno e della palla, in pratica si sommano.

Tutto questo lo troviamo piu' che ragionevole, ma in realta' la luce sapra' sorprenderci con le sue "stranezze"...
Nel XIX secolo, grazie ai contributi di numerosi scienziati del calibro di Michael Faraday, Heinrich Rudolf Hertz, James Clerk Maxwell, ed altri, fu compreso molto dei fenomeni elettrici e magnetici. Si vide che la luce non era altro che un onda elettromagnetica, come lo sono le onde radio, e che essa viaggia ad una certa velocità indicata con la lettera c.

Per inciso va ricordato che tale velocità è stata misurata per la prima volta in laboratorio nel 1849, e che il suo valore è
c = 299.792.458 m/s. La luce si comporta però in un modo molto strano. La velocità della sorgente che emette la luce sembra non avere alcun tipo di influenza sulla velocità della luce emessa.
Cosa succede se invece di lanciare una palla, lanciamo un impulso di luce ?

Albert Abraham Michelson, fisico statunitense di origine tedesca, nel suo famoso esperimento, conosciuto come esperimento di Michelson-Morley, dimostrò, in un colpo solo, sia l'inesistenza dell'etere, elemento che si supponeva permeasse l'universo e attraverso il quale la luce doveva propagarsi, sia la costanza della velocità della luce rispetto a tutti i sistemi di riferimento.

L'esperimento qui sopra citato fu ideato nel 1887 per misurare la velocità della terra rispetto all’etere.
Tale esperimento consisteva di fatto nel dividere, mediante uno specchio semi-riflettente, un raggio luminoso in due raggi distinti a cui far compiere cammini uguali ma perpendicolari, e nell’osservare la figura di interferenza prodotta, il tutto nell’ipotesi che la velocità della Terra influenzasse la propagazione della luce, così come evidenziato nell'esperimento precedente della palla e del treno (premessa: sappiate che la nostra amata terra, nella sua orbita attorno al sole, si muove alla "folle" velocità di 30 Km/sec.).
In effetti i due raggi di luce, che si muovevano entrambi a velocità c, componendosi in maniera diversa con la velocità della terra v, avrebbero dovuto "muoversi" con velocità diverse rispetto all'etere, e, per la precisione, immaginando di "spararne" uno nella direzione di marcia della terra e l'altro perpendicolarmente ad essa, rispettivamente (c ± v) e (v2 + c2)½.
Esperimento che dimostra l'anisotropia della velocità della luce quando si propaga in orizzontale o in verticale.
L'esperimento di Michelson - perche' Michelson non "vide" il movimento della terra.
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La Storia dell'universo La velocità della Luce
Alcuni concetti di relativismo (1)
Alcuni concetti di relativismo (2)
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