Le poesie ed i brevi racconti qui di seguito raccolti sono spesso tristi. Non vogliatemene, il dolore solitamente accompagna i poeti, ed i loro atti creativi più belli sono spesso caratterizzati da una profonda tristezza o da un incolmabile dolore...
L'Uomo e il Mare
(Charles Baudelaire)

Uomo libero, sempre amerai il mare !
Il mare è il tuo specchio; tu contempli la tua anima
Nello svolgersi infinito delle sue onde,
E il tuo spirito non è un abisso meno amaro.

Ti compiaci a tuffarti nel grembo della tua immagine;
L'abbracci con gli occhi e con le braccia, e il tuo cuore
Si distrae qualche volta dal proprio rumore
Al suono di questo lamento indomabile e selvaggio.

Voi siete tutti e due tenebrosi e discreti:
Uomo, nessuno ha sondato il fondo dei tuoi abissi;
O mare, nessuno conosce le tue più segrete ricchezze,
tanto siete gelosi di conservare i vostri segreti!

E tuttavia sono innumerevoli secoli
Che voi vi combattete senza pietà né rimorso,
Talmente amate la carneficina e la morte,
o eterni lottatori, o fratelli implacabili!
L'Albatro
(Charles Baudelaire)

Spesso, per divertirsi, gli uomini d'equipaggio
Prendono degli albatri, grandi uccelli marini,
Che, indolenti compagni di viaggio, seguono
La nave che scivola sugli abissi amari.

Appena li hanno deposti sulle tavole,
ecco che questi re dell'azzurro, goffi e vergognosi,
trascinano miseramente le loro grandi ali bianche
al loro fianco, come se fossero remi

Questo viaggiatore alato, com'è goffo e incapace!
Lui, prima così bello, quanto è comico e brutto!
Uno stuzzica il suo becco con la pipa,
Un altro mima, zoppicando, l'infermo che volava!

Il poeta è simile al principe delle nuvole
Che conosce la tempesta e se ne ride dell'arciere:
Esiliato al suolo in mezzo agli scherni,
le sue ali di gigante gli impediscono di camminare.
De Profundis Clamavi
(Charles Baudelaire)

Imploro pietà da Te, l'unica che io ami,
dal fondo dell'anima in cui è caduto il mio cuore.
È un universo tristissimo, dall'orizzonte plumbeo,
e vi si muovono, la notte, l'orrore e la bestemmia;

un sole privo di calore si libra sopra per sei mesi,
gli altri sei la notte copre la terra;
è un paese più nudo della terra polare:
né bestie, né ruscelli, né verde di boschi!

Non v'è orrore al mondo che sorpassi
la fredda crudeltà di questo sole di ghiaccio
e di questa immensa notte simile al vecchio Caos;

io invidio la sorte dei più vili animali,
che possono inabissarsi in uno stupido sonno,
tanto lentamente si dipana la matassa del tempo.
Il Gatto
(Charles Baudelaire)

Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
ritira le unghie nelle zampe,
lasciami sprofondare nei tuoi occhi
in cui l'agata si mescola al metallo.

Quando le mie dita carezzano a piacere la tua testa
e il tuo dorso elastico e la mia mano s'inebria del piacere
di palpare il tuo corpo elettrizzato,
vedo in spirito la mia donna.

Il suo sguardo, profondo e freddo come il tuo,
amabile bestia, taglia e fende simile a un dardo,
e dai piedi alla testa un'aria sottile,
un temibile profumo ondeggiano intorno al suo corpo bruno.
La Bellezza
(Charles Baudelaire)

Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra è il mio seno,
cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è  fatto
per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

Troneggio nell'azzurro quale Sfinge incompresa,
unisco un cuore di neve alla bianchezza dei cigni,
odio il movimento che scompone le linee e mai piango, mai rido.

I poeti, di fronte alle mie grandi pose,
che ho l'aria di imitare dai più fieri monumenti,
consumeranno i giorni in studi severi, perché,

onde affascinare quei docili amanti,
ho degli specchi puri che fanno più bella ogni cosa:
I miei occhi, questi larghi occhi dalle luci eterne.
La Doleur
(Alfred De Musset)

Il colpo di cui ti lagni
forse ti ha preservato, o fanciullo,
infatti è per questo
che il tuo cuore si è  aperto.

L'uomo è un apprendista
e il dolore è il suo maestro
e nulla è in grado di conoscere
se prima non ha sofferto.

E' una dura legge
ma una legge suprema,
vecchia come il mondo
e la fatalità,

che ci fa ricevere il battesimo
della sfortuna
e che a questo duro prezzo
tutto deve essere comprato.

Le messi per maturare
hanno bisogno della pioggia,
per vivere e per sentire
l'uomo ha bisogno di piangere.

La gioia ha come simbolo  
una pianta schiantata,
umida ancora di pioggia
ma ricoperta di fiori.
L'Uomo e il Mare
L'Albatro
Charles Baudelaire - la ricerca dell'ideale (un cenno letterario)
Il Gatto
Inno alla Bellezza (volontariamente ho inserito il poema "duale" di quello qui a fianco riportato)
Tristesse di Alfred De Musset
Rappel-toi di Alfred De Musset
La Nuit de Mai di Alfred De Musset
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